Ciao Emanuele

Ciao Emanuele e sì, ho deciso in queste poche righe di darti del tu, anche se in quasi quarant’anni di conoscenza e nonostante i tanti momenti condivisi dentro e fuori dal campo, non mi sono mai permesso di avere questa confidenza. Sono sicuro che per te non sarebbe stato un problema dal momento che in tante occasioni mi hai confidato di considerarmi come uno di famiglia, ma il rispetto e in qualche modo la riverenza che ti ho sempre riconosciuto mi hanno sempre bloccato. Ora che hai perso da lottatore quale eri la tua ultima battaglia, mi permetterai di osare e salutarti come si fa coi parenti stretti.

Sei sempre stato per noi del Tennis Parabiago e per me in particolare un riferimento, da quando mi hai voluto come Segretario nel Consiglio Direttivo, dimostrandomi sempre stima ricambiata. Da allora abbiamo, hai fatto tanto, tantissimo … abbiamo, hai speso tempo, arrabbiature, anche urla e gioie … abbiamo, hai fatto cose belle, commesso errori, dato tanto e forse non ricevuto abbastanza, tanto da meritarti, unico nella storia del nostro sodalizio, la carica a vita di Presidente Onorario.

Questa tua vita intensa è giunta al termine e non sono certo io che posso giudicarla ma sono sicuro che te ne sei andato con pochi rimpianti, dopo averla vissuta intensamente, da protagonista come imprenditore, come atleta, come dirigente sportivo ma soprattutto come padre e capo di una famiglia che i tuoi splendidi tre figli e tutti i tuoi nipoti rimarranno ad onorare e testimoniare.

Ora finalmente sei di nuovo con le tue amate donne: con Betty la cui scomparsa ti ha così tanto toccato e che mi hai confessato più volte di non avere mai accettato e con Vanna, la tua reale colonna.

Allora ciao Emanuele e non esagerare adesso coi mariannoni insieme all’amico Nando, o con i doppi urlati insieme a Ezio Casati, a Romano Spinoso, a Ferruccio Rossetti, ad Angelo Aliti, a Renzo Nebuloni e a tutti gli altri tuoi amici che ti aspettano lassù … mi raccomando, non fate troppo casino !

Un abbraccio, Mamo.